Amyloid-related imaging abnormalities (ARIA) | Survey ESNR/EAN ARIA Working Group
03/07/2024Federico Zappoli – Il ricordo di Mino Andreula
06/09/2024Il 5 giugno, il professore Kurt Pardatscher ci ha lasciato. Lo ha fatto senza rumore, schivo e fiero com’era la sua indole, in sintonia con il suo stile di vita pubblica e professionale. Kurt Pardatscher è stato un “vero” neuroradiologo, fedele amante della disciplina a cui ha dedicato la maggior parte della sua vita, per cui ha combattuto, per il riconoscimento dell’identità culturale e per cui, con dedizione e competenza, ha formato giovani neuroradiologi, che ne hanno riconosciuto l’immensa cultura neuroradiologica, la generosità nel trasferire la metodologia e la disciplina professionale.
È in me vivo il ricordo dello studioso col capo chino su una rivista scientifica nel cuore della notte, al cospetto di specializzandi stanchi dopo giornate piene di lavoro: risonanze magnetiche, TC o angiografie eseguite con un piccolo portatile. Dopo gli anni trascorsi a Padova, nella scuola del Prof. Galligioni, diviene nel 1986 ordinario di neuroradiologia – a quel tempo uno dei pochissimi – con cattedra a Catanzaro. Ed è qui, in un contesto a volte difficile, che crea la terza neuroradiologia calabrese, la prima universitaria, dopo quelle di Reggio Calabria e Cosenza, dirette da illustri figure della neuroradiologia italiana quali Trevisan, Ruggiero e Santoro, e avvia la neuroradiologia interventistica fino ad ottenere il meritato riconoscimento di “Centro Regionale di Riferimento di Neuroradiologia Terapeutica”.
Nel 1989 è Presidente del Congresso Nazionale di Neuroradiologia tenutosi a Padova. Conscio fin da subito dell’importanza della neuroradiologia interventistica, non più giovanissimo, comunque, frequenta per un anno intero il centro di interventistica di Nancy diretto dal Prof. Luc Picard e segue, in Italia, il Prof. Casasco, sempre per approfondire i temi neuroradiologici a lui più affini.
Se ne è andato senza rumore, come aveva vissuto ed operato, ma resta in noi – che abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo, di condividere spazio e tempo e di confrontarci quotidianamente con la sua cultura – la sua elegante umiltà che lo ha reso ai nostri occhi un’eccellenza della neuroradiologia.
Antonio Armentano