È con profondo rammarico e tristezza che annunciamo la scomparsa del professor Zoltan Patay, rinomato neuroradiologo a Memphis, USA e sincero amico dell’Associazione Italiana di Neuroradiologia, ai cui congressi aveva più volte tenuto lezioni magistrali.

 

Zoltan nacque nel 1957 a Budapest. Dal 1970 al 1975 frequentò il famoso Fazekas Mihály Gimnázium a Budapest, una scuola superiore di élite con una reputazione di eccellenza in matematica e scienze esatte, proseguendo quindi gli studi presso l’Università Semmelweis di Budapest dove si laureò in Medicina e Chirurgia nel 1982. Si trasferì poi all’estero, dapprima a Colmar (Francia) e quindi a Bruxelles (Belgio), specializzandosi in Neurologia e in Radiologia e diventando uno dei migliori allievi della scuola neuroradiologica di Danielle Balèriaux.

 

Ho conosciuto Zoltan per la prima volta a Firenze nel 1996, durante un Corso Erasmus organizzato dal Professor Dal Pozzo e rimasto per tanti versi nella Storia. Avevamo in comune la passione per la neuroradiologia pediatrica e una visione per molti aspetti simile della vita in generale. Rimanemmo da allora sempre in stretto contatto, anche quando Zoltan si trasferì in Arabia Saudita per dirigere la sezione di Neuroradiologia del King Faisal Specialist Hospital and Research Center di Riyadh, dove rimase per 10 anni fino al 2007. In quel periodo Zoltan sviluppò la propria ricerca nel campo delle malattie neurometaboliche, procedendo con il rigore e la meticolosità che lo contraddistinguevano nella classificazione e nell’elucidazione delle relazioni genotipo-fenotipo, sull’esempio della scuola di Amsterdam che lo aveva sia pur da lontano profondamente ispirato.

 

Sempre alla ricerca di nuove sfide, Zoltan si trasferì nel 2007 a Memphis, Tennessee (USA), dove inizialmente fu a capo della sezione di neuroimaging e, dal 2017, responsabile del dipartimento di diagnostica per immagini del St. Jude Children’s Research Hospital. In quello che è uno dei più importanti centri neuro-oncologici al mondo, Zoltan passò ad interessarsi, con la medesima determinazione, di radiogenomica dei tumori embrionali del sistema nervoso centrale, di analisi RM convenzionale e quantitativa dei gliomi pediatrici di alto grado e degli effetti collaterali di chemio- e radioterapia.

 

Nella sua carriera Zoltan ha pubblicato più di 100 articoli scientifici e redatto decine di capitoli nei principali libri di testo di neuroradiologia pediatrica, diventando nel contempo uno dei più apprezzati relatori congressuali per il suo stile semplice, diretto e la rimarchevole chiarezza espositiva. Nel 2020 venne nominato socio onorario della Società Europea di Neuroradiologia (ESNR).

 

Zoltan era tutto questo, ma non solo: era soprattutto un uomo di grande integrità etica e di animo profondo, che aveva attraversato una vita spesso non facile (soprattutto in gioventù, durante l’invasione sovietica dell’Ungheria) senza perdere l’ottimismo e la visione di un futuro senza barriere ideologiche. Zoltan non aveva bisogno né di maschere, né del plauso altrui: era sempre e comunque sé stesso, e chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e di esserne amico sentirà fortemente la sua mancanza ma ne porterà sempre nel cuore l’esempio. Il nostro pensiero va in questo momento alla moglie Livia, al figlio Farkas e alla figlia Eszter, ai quali porgiamo a nome della Neuroradiologia Italiana le più sincere e sentite condoglianze.

 

 

Andrea Rossi

A nome del Consiglio Direttivo dell’AINR