Giuseppe (Pippo) Scialfa

(16 gennaio 1942 -26 aprile 2022)

 

La morte di un amico, di un collega, di una persona che è stata un “compagno di viaggio” per una parte della propria vita, personale e professionale, è un momento di arresto, di sospensione, quasi di “assenza”.

Un misto di incredulità e di consapevolezza; per un tempo più o meno lungo, intervallato da riflessioni “alte” ma anche con implicazioni “meno alte”, aneddoti, rievocazione di episodi della quotidianità.

La vita: “spettacolare assurdità”.

La vita: “meravigliosa fregatura”.

Il privilegio dell’età, e della memoria, non mi consente di sottrarmi alla richiesta di Andrea Rossi di ricordare Pippo Scialfa in questo triste momento della sua scomparsa. Preferirei restare con i miei ricordi, ripensare ai momenti di lavoro passati assieme, guardare le fotografie che ci ritraggono in corsi e congressi in Italia o in giro per il mondo rievocando e ripensando ai momenti condivisi, ai progetti di lavoro, di studio, di comunicazione, agli scontri e ai litigi anche, e alle riappacificazioni…

Ma Pippo non c’è più. Vorrei rievocarli con lui quei momenti: perché è la memoria, straordinario prodigio e privilegio del genere umano, che dà senso alla “assurdità della vita”.

Vita che ha senso nella misura in cui glielo vogliamo dare, e riusciamo a farlo solo con gli altri, e per gli altri, condividendo memoria, progetti, visione, impegno. La vita, eterno destino dell’uomo….

Con Pippo, “per un crudele accanimento del destino che spesso svuota anche le intelligenze più brillanti” da alcuni anni non era più possibile rievocare ricordi: la sua memoria non c’era più. Resta il rammarico di non averlo cercato comunque, in questi ultimi anni: per pudore, discrezione, forse timore?

Ma la vita di Pippo, il ricordo della sua vitalità, della sua passione per il lavoro, per le relazioni, il suo impegno per la neuroradiologia restano e resteranno finchè resta chi con lui le ha condivise; e le può trasmettere a chi, arrivato dopo,  resta e resterà, e cioè alle nuove generazioni.

Giuseppe Scialfa è stato un pioniere della neuroradiologia, diagnostica e interventistica. Di solito, quando si cerca di abbozzare una storia della nostra disciplina, si parla di padri fondatori. Pippo fa parte della seconda generazione dei “padri fondatori”: nella prima ci sono i Ruggiero, i Lombardi, Passerini, Dettori, Galligioni, Calabrò, Smaltino, Elefante, Sicuro, e l’elenco potrebbe essere più lungo. Questa è la generazione che ha gettato le solide basi su cui poi la generazione a cui Pippo apparteneva ha costruito una robusta e ampia disciplina.

Nato il 16 gennaio 1942 a Catania, Pippo si laurea in medicina in quella Università il 21 novembre 1966. Iscrittosi alla specializzazione in Neurologia, la conseguirà a Palermo, con il Prof. Rubino nel 1969. Attratto dalla Neuroradiologia, si recherà a Bologna, (anche su consiglio del Prof. Pero, cattedratico di Neurologia a Catania), e sarà Assistente nel reparto del Prof. Ruggiero dal 1968 al 1976, conseguendo nel frattempo la specializzazione in radiologia a Firenze nel 1974.

Dunque Pippo appartiene a quella prima schiera di neuroradiologi con solide basi di Clinica neurologica, a cui appartengono non pochi coetanei di quel periodo, sia francesi che italiani.

A Bologna Pippo acquisirà solide basi di neuroradiologia diagnostica ma sempre di più sarà coinvolto nella neuroradiologia interventistica. Attratto dalla leadership francese in questo campo, Pippo passerà un anno di formazione a Marsiglia (1974/1975), nel vivacissimo e qualificatissimo reparto di Neuroradiologia di George Salamon, dove imparerà a conoscere la complicata e affascinante ricchezza della circolazione cerebrale e si avvicinerà alla neuroradiologia interventistica endovascolare di cui poi diventerà uno dei maestri e precursori in Italia.

Pippo avrà anche modo di essere fra i primi in Italia ad utilizzare la TAC, arrivata a Bologna alla fine del 1974 e entrata in funzione, prima in Italia, ai primi del 1975. Dell’impegno e del contributo della scuola bolognese in questo campo resta il ponderoso libro “Tomografia computerizzata del cervello” autori Giovanni Ruggiero, Luciano Sabattini e Giuseppe Scialfa, Ed. Il pensiero Scientifico, 1980.

Arrivato a Niguarda alla fine del 1976 Pippo organizzerà uno dei reparti di neuroradiologia più all’avanguardia non solo in Italia ma in Europa, soprattutto nel campo della neuroradiologia interventistica endovascolare. Precursore in Italia nel trattamento endovascolare delle fistole carotido-cavernose con i palloncini staccabili di Debrun, Pippo era un lavoratore infaticabile e la sua tenacia nel riuscire a conseguire il risultato della chiusura della fistola era proverbiale. La sua ossessione, e la sua maestria, era duplice: dapprima preparare i palloncini a mano legandoli delicatamente al cateterino con un numero adeguato di giri del filo elastico; poi, entrare nella fistola e gonfiare il, o i, palloncini in quella che lui chiamava la sacca, (il seno cavernoso dilatato), per chiuderla e bloccare quindi lo shunt arterovenoso. Dai palloncini di latex di Debrun a quelli in silicone di Hieshima (non più da legare, perché dotati di valvole a distacco automatico differenziato), alle spirali di Guglielmi, alle prime colle di Isobutyl cianoacrilato (IBCA), alle particelle di PVA (Polivinyl alcool) ogni novità veniva immediatamente introdotta in reparto. Tutte le patologie vascolari vi erano trattate, dalle fistole agli aneurismi, alle malformazioni vascolari sia nel cervello che nel midollo spinale.

Almeno quaranta pubblicazioni, uscite nel periodo fra il 1980 e il 1986 testimoniano la ricca attività clinica e conseguente produzione scientifica su riviste nazionali e internazionali di prestigio. Le prime pubblicazioni italiane sull’impiego dei palloncini staccabili, delle colle, delle particelle per embolizzazione portano il suo nome ( * ). Ma le pubblicazioni riguardano anche l’impiego diagnostico della TAC e, a partire dal 1983, anche della Risonanza magnetica, esperienza fatta inizialmente nella struttura privata della Clinica San Pio X, prima a dotarsi di una RM nel 1983. Il reparto di neuroradiologia del Niguarda è stato scuola di formazione sia per chi vi ha lavorato a lungo fin dai primi anni, dalla Dottoressa Frieda Valsecchi a Sandra Pieralli, Cristina Tonon, Nadia Colombo, Carlo De Grandi, Edoardo Boccardi, Donatella Tampieri, Alessandra Biondi, Daniela Perani, Vincenzo Branca, Luca Valvassori, Guglielmo Pero  (e mi perdoneranno i neuroradiologi più giovani che eventualmente avessi dimenticato) e tutti quelli che sono passati per il Reparto di Neuroradiologia dell’Ospedale Niguarda per periodi più o meno lunghi per imparare da Pippo.

Pippo era anche attento alle relazioni internazionali e coinvolto negli impegni societari, sia a livello europeo che nazionale. Basti ricordare la sua Presidenza del Congresso italiano di neuroradiologia che si tenne a Milano nel 1986 e la presidenza della associazione italiana di neuroradiologia nel biennio 1985/1986. Non privo di abilità e tenacia nel trattare con il potere politico e con gli amministratori, Pippo aveva avuto un ruolo determinante nel fare arrivare a Niguarda Claudio Munari (1943-1999) che nel 1994 aprirà e dirigerà il nuovo Centro per la Chirurgia dell’epilessia, portandovi l’originale e importante esperienza fatta a Grenoble.

E’ luogo comune dire che la morte di ogni uomo è una perdita e che la perdita di un grande uomo è una grande perdita.

Ma è proprio nel ricordo di ciò che ha fatto di un uomo un grande uomo che la perdita si trasforma in uno stimolo, in un rinnovato impegno a rendere anche la propria vita degna di essere ricordata.

 

Grazie Pippo.

 

*

1 – G. Scialfa, F. Valsecchi and G. Scotti: Treatment of Vascular Lesions with Balloon Catheters. AJNR 4:395-398, May/June 1983

 

2 – G.Scialfa and G. Scotti: Superselective Injection of Polyvinyl Alcohol Microemboli for the Treatment of Cerebral Arteriovenous Malformations. AJNR 6:957-960, November/December 1985

 

3 – G. Scialfa, G. Scotti, A. Biondi, C. De Grandi: Embolization of vascular malformations of the spinal cord. Journal of Neurosurgical Sciences, Vol.29, n. 1, January-March 1985

 

Giuseppe Scotti, Milano 6 Maggio 2022