In ricordo di Bob Zimmerman
di Bruno Bernardi
Il 22 febbraio si è spento Robert A Zimmerman, Professore Emerito di Radiologia della University of Pennsylvania, per tanti anni direttore della Neuroradiologia del Children’s Hospital di Philadelphia, uno dei grandi padri della neuroradiologia pediatrica, un maestro ed un esempio per tanti di noi sia in USA che qui in Italia, Paese che ha molto amato. Non occorre spendere tante parole per ricordare i grandi meriti professionali di Bob e i tanti successi della sua lunga ed eccezionale carriera; voglio ricordarlo per la sua grande disponibilità, per il suo esempio, per i tanti gesti di semplice, cordiale accoglienza verso i tantissimi neuroradiologi italiani che hanno potuto accrescere la loro formazione al CHOP. Per molti è stato anche un amico, sempre pronto a dare un suggerimento, a fare una battuta ironica e a ridere della stessa con quella sua risata che risuonava a distanza. Era sinceramente legato a noi, ricordo il suo profondo e spontaneo dolore quando ci sentimmo telefonicamente a pochi giorni dalla morte di Mario Savoiardo. Nel 2016, come Coordinatore della Sezione e Presidente del Congresso di Neuroradiologia Pediatrica, in accordo con il Consiglio Direttivo dell’AINR, lo avevo invitato a Roma per conferirgli la nomina a socio onorario della nostra Associazione. Fu dispiaciuto di non poter venire, ma rispose con quella cortesia e rispetto che ha sempre avuto verso di noi e il nostro lavoro “…It has been a great pleasure for me to know, to work with, and to train my colleagues from Italy, both at CHOP and in Italy. Italy is famous for its history, beauty, food and wine. It should be more famous for the fine quality of the people who became your friends in Italy…”.
Nel 1991 e 1992 ho trascorso diversi periodi al CHOP; la prima volta un anno intero, grazie a Giovanni Ruggiero che desiderava riportassi quell’esperienza a Bologna. Nel 1992, mentre ero lì, da un gruppo di amici oltre che colleghi, nasceva la American Society of Pediatric Neuroradiology. A quel tempo in Italia eravamo veramente in pochi ad occuparci, almeno prevalentemente, di Neuroradiologia Pediatrica. Ci si sentiva come una famiglia, unita da curiosità comuni e voglia di crescere confrontandoci con grande rispetto ed amicizia. Se oggi la Sezione di Neuroradiologia Pediatrica ha mantenuto tutti questi valori e ha un numero di iscritti che credetemi senza sorridere, era inimmaginabile a quei tempi, lo si deve anche a quei neuroradiologici italiani che da un collega come Bob Zimmerman hanno appreso e fatto proprio quello spirito.
Un abbraccio a Dianne Zimmerman, moglie e compagna di una vita che noi italiani appena arrivati a Philadelphia, temevamo per il suo inglese che ci sembrava così difficile da capire, ma che poi è rimasta nel nostro cuore.