Ci ha lasciati Ida Muras.

Sempre al fianco del Prof. re Francesco Paolo Bernini, ha insegnato per anni all’attuale Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli, sia per il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia che per varie Scuole di specializzazione.

Ruvida, sì, ruvida. Ma chi non lo sarebbe stato nascendo lei come neurochirurga negli anni 70, tempi duri per le donne! Ruvida ma solo di primo acchito. Non si è fermata alla prima, si è specializzata anche in Psichiatria e Radiologia.

Chi come me ha avuto la fortuna e il piacere di conoscerla sa che Ida non era una persona qualsiasi.

A parte l’aspetto assistenziale, da cui traspariva l’esperienza, pazienza e umanità, uno dei lati più interessanti è stato partecipare al suo fianco alla stesura di lavori scientifici. Sempre brillante ed entusiasta, entusiasmo infantile anche quando bambina non era più.

Ma sicuramente la cosa più piacevole è stata la partecipazione assieme a lei ai Congressi in Italia ed all’estero. Ida ti faceva capire che tutto  è possibile, e se si vuole realmente raggiungere l’obiettivo ce la si fa; quindi la sua determinazione è un altro aspetto caratteriale di cui tener conto.

Professionista e donna senza fronzoli, certo, poteva non piacere perché a volte la schiettezza e la semplicità non vengono apprezzate.

Ruvida, forse ruvida, ma la sua simpatia travolgente e le sue risate sono difficili da dimenticare e io non le dimenticherò. E non penso di essere sola in questo.

 

Renata Conforti